È trascorso più di un anno dall'ultimo post, un anno colmo e stracolmo di loro. Pieno zeppo dei loro sorrisi, dei loro giochi, dei loro capricci, dei loro abbracci, dei loro pianti, dei loro baci.
E il tempo è corso via veloce come un lampo, le giornate passate con loro sono state pienissime di tutto. Sono stanca sfinita perché loro sono entrambi molto impegnativi e mi obbligano a tirare fuori tanta tantissima energia ma sono soprattutto felice perché è tutto quello che ho sempre voluto e li adoro.
Gabriele e' ormai un ometto di 3 anni, un ometto diventato improvvisamente grande agli occhi di tutti in particolare da quando è nato il fratellino, ma che per me resta il mio piccolino in cerca di attenzioni. Il mio grande piccolo uomo che è' coraggiosissimo e combatte per tutto il giorno draghi e lupi ma poi di sera si accoccola nel mio letto per addormentarsi, raggomitolato come se fosse ancora nella mia pancia. E poi di notte ritorna a farci visita nel lettone con i suoi inseparabili ciuccini belli. Molto sveglio per la sua età, come mi ha detto anche la sua educatrice del nido Lety, con un vocabolario incredibile per un bimbo così piccolo (usa già il congiuntivo!!). Sa quello che vuole e non cede finché non lo ottiene (il segno zodiacale non mente). Picchia suo fratello e poi ci dice che piange perché è caduto da solo, fa una gran fatica a mangiare, non ha mai appetito, per vestirlo dobbiamo rincorrerlo per la casa, se si arrabbia lancia giocattoli o oggetti, ama i cavalli, adora la lettura della buona notte, ci provoca in continuazione. Lo amo più della mia stessa vita.
Alessandro, una polpetta di 15 mesi e' arrivato in sordina, tranquillo, riservato durante i primi mesi sembrava destinato a soccombere difronte alla personalità forte del fratello. Io ero preoccupata di non far soffrire Gabriele e mi dicevo 'tanto Alessandro e' ancora piccolo e non capisce'. Sarà per queste premesse ma il piccoletto ha tirato fuori un carattere molto molto forte.
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